La testimonianza di Anna: “Con la mia Tesi lancio un appello contro l'indifferenza”

Il 2000, atteso da molti come un anno di svolta e di cambiamento per il nuovo millennio che avanza, ha lasciato certamente un segno indelebile nella vita di Vittorio Bertozzo, oggi Capogruppo delle penne nere della frazione bassanese di San Lazzaro, e dei suoi famigliari che da più di vent’anni lo sorreggono nella personale battaglia contro un cuore troppo debole per sostenere la sua incontenibile vitalità.

Un cuore che, pur coadiuvato dall’impianto di un pacemaker, lo costringe a frequenti malori e lunghi ricoveri. A maggio l’aeroporto di Fiumicino è teatro di un episodio che ha il sapore del fato. Il volo di ritorno da un viaggio di lavoro è in ritardo. E’ solo grazie a questa circostanza che Vittorio si trova ancora a terra quando lo coglie il malore ed un medico che per coincidenza si trova nei paraggi lo può soccorrere. Nulla si può più fare però per il suo cuore, che ne esce ulteriormente indebolito a tal punto che ai sanitari non rimane altra scelta che metterlo in lista di attesa per un trapianto. Dopo anni di sofferenza e di tribolazioni, finalmente una flebile lucina si scorge di là dal tunnel. Mentre i giorni di attesa scorrono lenti, la famiglia Bertozzo, combattuta tra l’ottimistica speranza che tutto possa risolversi finalmente per il meglio ed il timore che la chiamata possa non arrivare in tempo, non si perde però d’animo.

E’ il 13 luglio quando il telefono squilla. Una vita si è appena spenta lasciando in eredità una parte preziosa di sé: un cuore perfettamente funzionante e in ottime condizioni. Diciotto anni dopo, l’11 luglio 2018, è un giorno importante nella nuova vita di Vittorio. Anna, la figlia più piccola, sta discutendo la sua tesi di laurea in Diritto dell’Economia. La dedica è toccante: «A mio papà Vittorio, non saprei dove e chi sarei in questo momento se non ci fosse». E’ il tema però che assume un significato particolarmente straordinario, soprattutto alla luce del suo vissuto. DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI POST-MORTEM A SCOPO DI TRAPIANTO: UN’ANALISI CRITICA DELLA NORMATIVA VIGENTE, un’articolata ed attenta analisi, dal punto di vista giuridico, della famosa legge 91 che dal 1999 regola la donazione ed i trapianti di organi e tessuti ed uno studio approfondito sul tanto discusso ma mai applicato silenzio-assenso, che le sta particolarmente a cuore.

«Quando affronto l’argomento donazione con amici e conoscenti, molto spesso trovo un muro di gomma, una mancanza di interesse e sensibilità che mi sconvolge.» racconta Anna. «Se mio padre in questi 18 anni ha potuto buttarsi alle spalle l’angoscia e l’incertezza dei momenti più bui e godersi una nuova vita più serena è perché qualcuno non è rimasto indifferente ed ha fatto una scelta di amore e di estrema generosità verso il prossimo. Ho scritto questa tesi per rendere omaggio al mio coraggioso papà, nell’anno in cui il suo cuore è “diventato maggiorenne”, ma il mio obiettivo principale, che sento come missione per la vita, è quello di risvegliare le coscienze spesso sopite o distratte dalle cose futili della vita. Sono ancora molte le persone in attesa di un trapianto in Italia, per questo non dobbiamo, non possiamo voltarci dall’altra parte! Doniamo!».

di Luca Meneghetti

Da Rivivere n.63 di Maggio 2018

La Fam. Bertozzo il giorno della Laurea di Anna; alla sua destra il papà  Vittorio.

La tesi di laurea di Anna.

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